giovedì 24 febbraio 2011

Tanto tuonò che piovve (ma per il momento è una nuvola passeggera).

Da monitorare con attenzione l'area tra 1280 e 1300 punti di S&P500, al di sotto della quale ci si attendono escursioni ribassiste fino a 1225.

Tanto tuonò che piovve è una sorta di proverbio popolare che sta ad indicare il verificarsi di un avvenimento già previsto e annunciato da tempo. La crisi libica ha offerto il pretesto per il tanto sospirato e auspicato "acquazzone" sui principali benchmark mondiali dell'equity, che si prendono una piccola pausa dopo la sequela di rialzi a partire dall'estate dello scorso anno. Ci riferiamo in particolar modo al Dax e all'indice americano S&P 500, che hanno messo a segno performance vicine al 30% nell'arco di poco più di sei mesi. Riprendiamo il grafico di lungo periodo dell'S&P 500 per renderci conto se l'attuale fase correttiva possa essere prodromica di un imminente temporale, oppure se si tratta semplicemente di una nuvola passeggera. La secca correzione delle ultime due sedute ha riportato l'indice a quota 1300, sulla base del canale rialzista che trae origine dai minimi relativi di agosto, e che per il momento è stato in grado di contenere la discesa. Significativo il ritorno sotto la media mobile a 21 giorni unitamente al doppio segnale bearish sullo stocastico lento e sul Macd. La rottura ribassista di 1300 riproporrebbe il test della media mobile a 55 sedute, che non viene tagliata al ribasso dal settembre dello scorso anno e che transita attualmente a quota 1280 circa. Sotto quest'ultimo livello l'escursione ribassista potrebbe estendersi fino all'area dei 1225 punti, primo livello statico piuttosto significativo al di sotto del quale troviamo (attualmente a quota 1160) la base dell'ampio trend primario in essere dal marzo del 2009. La tenuta dei 1300 punti farebbe invece ripartire gli acquisti sul mercato, con nuovo eventuale segnale positivo sopra 1350, e target in questo caso a 1390 (parte superiore del trend secondario) e poi 1430 che rappresenta il limite superiore del trend primario.

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