martedì 22 febbraio 2011

Borsa bloccata. Problemi tecnici o... fuffigno ?

"Fuffigno" è un antico termine di origini toscane, ancora in voga nella lucchesìa ma anche nella città di Carrara, che ricorda il ben più noto "fuffa" di origine lombarda. Sfogliando il mio vecchio dizionario Zingarelli trovo, per la voce in questione, la seguente definizione: "Imbroglio che s'incontra nell'intreccio dei fili di un tessuto, o di lavori di paglia o di cucito". Altri esperti di semantica ricollegano la phonè del termine, peraltro in maniera piuttosto divertente, a connotati di natura furbesca e felina: "......il lesto mover della zampa a trafugar polpette diacce dal vassoio lasciato incustodito sul tavolino di cucina...". Altri ancora prediligono il più improbabile fuffiñar, che trae le sue origini da una sorta di argotico da Ufficio Tecnico catalano, e che significava sostanzialmente "trafficare attraverso il pagamento di somme di danaro per ottenere permessi edilizi in barba ai piani regolatori". A prescindere dall'etimo quanto mai incerto, si può certamente affermare che il significato del termine assume una valenza di sotterfugio, imbroglio, messo in atto allo scopo di riaggiustare situazioni compromesse e non rimediabili in altro modo. Così come si può certamente affermare che stamani il fuffigno è, molto probabilmente, il protagonista della (mancata) seduta odierna di Piazza Affari. Mi risulta infatti difficile pensare che ogni volta che si presenta la possibilità di un forte ribasso del mercato, saltino fuori improvvisamente dei non ben precisati "problemi tecnici". A che cosa è servita la fusione con il mercato londinese ? Possibile che non si possieda la tecnologia necessaria ad integrare in maniera efficace le piattaforme ? O forse il problema è un altro ? Personalmente i ribassi non mi spaventano. Anzi. Ho sempre sostenuto che i guadagni più ingenti e più veloci si ottengono con le vendite allo scoperto. E' sufficiente una rapida occhiata a qualsiasi grafico di un indice o di un titolo per rilevare che i mercati azionari sono caratterizzati prevalentemente da "Rounding Top" e "Spike Bottom". Dove voglio arrivare ? La pratica della vendita allo scoperto era poco diffusa fino a pochi anni fa. Oggi è alla portata di tutti, anche del piccolo operatore, e non solo attraverso l'utilizzo dei derivati. Forse a qualcuno non fa piacere che il "parco buoi" possa cogliere queste occasioni ribassiste ? E' bene ricordare che durante il crollo del 2008/2009 le vendite allo scoperto (in particolare quelle dei titoli bancari) furono bloccate per diversi mesi e che furono riaperte proprio dopo il bottom del marzo 2009... sono troppo malizioso ? Nelle prossime ore avremo (forse) la risposta...

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