L’intervento congiunto delle autorità monetarie ha determinato una reazione decisa, ma il dato preliminare sul PIL europeo è stato allarmante. Necessario un riaggiustamento a 2200 punti.
(Analisi e grafico pubblicati sul settimanale Borsa & Finanza di sabato 10 dicembre 2011)
(Clicca per ingrandire) |
L'annuncio dell'azione coordinata da parte delle principali Banche Centrali mondiali per fornire liquidità al sistema finanziario globale è stato accolto con euforia dai mercati azionari nella giornata del 30 novembre. Il balzo in avanti dell’indice Eurostoxx50, che ha segnato un +4,3%, e quello di tutti gli altri principali panieri dell'equity europeo, ha riportato una ventata di ottimismo tra gli operatori. Durante il mese di novembre il comparto dell’equity era andato decisamente male, e l’indice Eurostoxx50 aveva registrato una flessione di circa il 17,4% rispetto al massimo relativo del 28 ottobre, passando da 2506 a 2065 punti. Questa veloce discesa aveva fatto pensare ad un probabile nuovo test dell'area di supporto collocata attorno ai 1935/50 punti (precedente doppio minimo dello scorso settembre) prima di una nuova reazione positiva. Il mercato ha invece anticipato il rimbalzo ritrovando il denaro nell’area 2065, e ha recuperato fino a 2400 punti in sole otto sedute. I dati sul PIL europeo risultano peraltro poco incoraggianti: nel terzo trimestre la crescita dell’Eurozona si è fermata attorno allo 0,3%, alimentando nuovamente lo spettro della recessione. Tecnicamente l’azionario europeo è arrivato sui 2400 punti con il fiato corto in termini di momentum, poiché la risalita è stata troppo repentina. Gli oscillatori leading più veloci registrano un forte ipercomprato che potrebbe essere scaricato con un riaggiustamento di breve termine attorno a quota 2200 punti. In un orizzonte temporale più ampio si rileva la validità del modello parabolico con orientamento ribassista, con il rialzo di ottobre che va a configurarsi come un pullback da manuale sotto la parte inferiore del precedente canale orizzontale (compreso tra 2500 e 3080) abbandonato ad agosto. L’area dei 2500 punti assume una triplice valenza tecnica: oltre a rappresentare una forte resistenza statica, è anche il punto dal quale transiteranno nelle prossime settimane sia la parte superiore del modello parabolico, sia la trendline dinamica discendente che parte dal massimo relativo di maggio. Solo il superamento di questo livello andrebbe a decretare la fine dell’attuale fase negativa dei mercati azionari. Altrimenti ci dovremmo attendere nuovi rovesci, associati ad una percezione del rischio ancora elevata, che riporterebbero l’indice europeo verso l’area dei 2000 punti, con una volatilità di breve termine destinata a rimanere su livelli piuttosto alti.
Nessun commento:
Posta un commento