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Nulla da fare. L'indice Ftse MIB nelle recenti sedute aveva tentato una reazione dopo il test dell'area di supporto statico, indicata nelle ultime analisi nella fascia di valori compresa tra 14800 e 14900 punti, ma non è riuscito a completare l'inversione di tendenza. Oggi il mercato torna ad essere colpito dalle vendite e il paniere dei principali quaranta titoli si tinge nuovamente di rosso, fatta eccezione per Banca pop. di Milano che si muove in netta controtendenza con un rialzo del 2%, Autogrill e Campari, che sostanzialmente restano invariate con un rialzo frazionale. Dal punto di vista tecnico il cedimento di 14900 implica la rivisitazione dei principali livelli di supporto compresi tra 13200 e 13600 punti, anche se gli operatori potrebbero ricominciare gli acquisti già nell'area 14050/240 punti. Prevale chiaramente il trend ribassista che accompagna la discesa dell'azionario a partire dalla scorsa primavera, e tutti i tentativi d'inversione si sono per il momento arrestati bruscamente a ridosso della linea di tendenza di medio termine, passante questa settimana in zona 15600/700. Osserviamo sul grafico i massimi relativi decrescenti di inizio e fine luglio, di fine ottobre, e l'ultimo del 6-7 dicembre con falso breakout della trendline e conseguente bull trap. Da notare in quest'ultimo movimento il pullback tecnico piuttosto preciso sotto la base del canale rialzista già interrotto a metà novembre, in concomitanza con un ipercomprato di brevissimo termine. Tra gli indicatori possiamo rilevare oggi il ritorno della curva dell'indice sotto il parabolic SAR, assieme ad un bearish crossover sul MACD, entrambi segnali di netto indebolimento. Il target minimale per questa correzione può essere fissato dunque a 14050 punti, con successive eventuali estensioni fino a 13600 e 13200. Lo spartiacque per la definitiva inversione positiva rimane fissato nell'area 16000, ma per il momento non sembrano proprio sussistere nel mercato le spinte necessarie per oltrepassare questo difficile ostacolo.
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