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Permane il nervsismo sul mercato dopo la chiusura negativa del Nyse di ieri sera, e stamani l'indice Ftse MIB cede nuovamente i 20000 punti copn una brutta apertura in gap down, confermando il trend negativo in atto da maggio. L'area dei 20000 punti sembra molto sensibile alla vendite in queste recenti sedute, e i tentativi di inversione si sono infranti a ridosso della ripida trendline discendente che parte dal massimo relativo di inizio maggio e unisce tutti i massimi decrescenti. Avevamo forzato l'interpretazione nell'ultima analisi fissando il livello di possibile inversione a quota 20000, considerando anche la netta divergenza rialzista che si può rilevare sull'Rsi14. In realtà l'area critica è da porre in zona 20150/200 punti, e l'ostacolo successivo si individua a 20420. Solo il superamento di questi due livelli potrebbe favorire il ritorno del denaro sull'equity con possibilità di recupero fino a 21000 punti. Determinante anche la riunione del Fomc di ieri, nella quale è stata confermata la conclusione della politica monetaria espansiva (Quantitative Easing 2) da parte della Fed alla fine del mese di giugno. Il livello da monitorare a questo punto è fissato a 19650 punti, al di sotto del quale potrebbero verificarsi nuove ondate di vendite con possibilità di discesa fino a 19500 e poi 19000 punti.
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