mercoledì 22 giugno 2011

Aggiornamento del Margin Debt: lieve flessione a maggio.

Riaggiorniamo il grafico del Margin Debt con il dato relativo al mese di maggio 2011. Si rileva una contrazione di circa 5 miliardi di dollari nell’indicatore, ma ciò che importa non è tanto l’entità, quanto il fatto che ci troviamo di fronte alla prima contrazione dopo un anno di espansione continua. L’entità è comunque di poco rilievo, e per il momento non ha inciso più di tanto sul meccanismo del margin call. L’indice Dow Jones ha infatti tenuto il supporto primario rialzista attorno a 11850 punti, e ha recuperato nelle ultime sedute l’area dei 12000 punti. E’ rilevabile inoltre un lieve miglioramento del Margin Balance e della leva, che resta tuttavia su livelli di guardia e molto vicina ai massimi degli ultimi anni. Qui di seguito un copia incolla di un precedente articolo per interpretare il significato di questo importante indicatore che ha sempre anticipato in maniera molto efficace le svolte più importanti nell’equity. 

IL Margin Debt è l'ammontare di denaro preso in prestito dagli operatori di mercato presso banche e brokers per acquistare attività finanziarie, in particolar modo azioni. IL collaterale a garanzia del prestito è costituito dalle medesime attività finanziarie acquistate con il prestito contratto, sul quale ovviamente grava un tasso d'interesse. Negli Stati Uniti questa pratica è ritenuta normale ed è largamente diffusa da oltre un secolo. Normalmente viene richiesto agli operatori un margine di garanzia pari al 50%, cioè almeno la metà del valore dei titoli acquistati. Le recenti politiche di quantitative easing della Fed hanno messo a disposizione un'enorme liquidità ad un costo estremamente ridotto, incentivando negli ultimi mesi l'acquisto di azioni a margine. IL grafico del Margin Debt parla chiaro: l'esposizione è aumentata da 173,3 miliardi di dollari (picco minimo del febbraio 2009) ai 320,706 miliardi dello scorso aprile. In maggio si registra una flessione di cinque miliardi dopo un anno di crescita continuata. Il meccanismo è ovviamente autorinforzante, nel senso che l'aumento del prezzo delle azioni fa sì che aumenti il valore del margine a garanzia, e questo permette di prendere a prestito ulteriori somme di denaro per acquistare azioni aggiuntive. In altre parole si crea un circolo virtuoso (o vizioso, a seconda dei punti di vista) che provoca nuovi aumenti nei prezzi dell'equity. IL rovescio della medaglia è dato dal fatto che nel momento in cui i corsi azionari scendono, il valore del margine a garanzia si contrae, e di conseguenza gli operatori sono costretti a vendere per ricostituire il rapporto iniziale. In questo caso si crea un meccanismo contrario al precedente: ribassi dei prezzi azionari provocano ulteriori discese in accelerazione. NB: Abbiamo scremato, nel calcolo della leva, il cash presente sui conti cosiddetti “free credit“, cioè quei conti che non sono a rischio margin call proprio perchè non soggetti al meccanismo dell’indebitamento (su un conto free credit si può perdere, in linea teorica, il 100%).

Blogger non consente ancora l'inserimento di grafici per problemi tecnici.

Nessun commento:

Posta un commento