Banco Popolare è
inserita in un trend negativo a
partire dallo scorso aprile, e ha peggiorato la situazione anche nel breve
periodo passando, nel mese di settembre, da 13,50 a 11,00 euro per azione. Il consolidamento
tra 11,00 e 11,85 euro tra la fine di settembre e la metà di ottobre, seguito
dalla rottura ribassista di quota 11,00 proprio due giorni fa (15 ottobre
2014), ha confermato la fase negativa su entrambi gli orizzonti temporali di
riferimento. Da notare che il movimento
è stato accompagnato da un forte incremento nei volumi di negoziazione, e
il recupero al quale abbiamo assistito tra ieri e oggi è invece caratterizzato
da un livello di scambi più contenuto. Nel
Report Operativo n°63 di lunedì scorso avevamo suggerito l’apertura di una
posizione SHORT (vendita allo
scoperto del titolo) in caso di
apprezzamento del valore del titolo fino a quota 11,75/80 euro, oppure in caso di violazione ribassista del supporto statico a quota 11,00 euro. IL
segnale è scattato tra lunedì 13 e martedì 14 quando il titolo è salito fino a quota 11,82 euro, o comunque sulla violazione ribassista di mercoledì degli 11,00 euro. Il primo
obiettivo a 11,00 euro è stato raggiunto, e anche il secondo collocato tra 9,70 e 10,00 euro, registrando un minimo
relativo a 9,87 euro. Coloro che si sono visti di fronte ad un profitto lordo del +23% in sole
tre sedute, e hanno monetizzato con il ritorno del prezzo sopra quota 10,00
euro (realizzando un +15,05% lordo), tecnicamente non hanno sbagliato. Tuttavia
chi fosse ancora in posizione, dato che il movimento è avvenuto nell’intraday, può mantenere ancora
spostando però il livello di uscita a quota 11,00 euro,
livello che consentirà di consolidare un profitto lordo del 6,55%. Gli obiettivi rimangono fissati a quota 9,70/10,00 euro e poi
8,90/9,00 euro. Seguiamo sempre con attenzione.
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