martedì 14 maggio 2013

Mattone italiano in caduta libera. Ripresa solo da metà 2014.

Il crollo del mercato immobiliare italiano non è un segreto né una novità, ma i dati diffusi dall’Abi (Mercato residenziale: la “casa italiana” allo specchio) una volta di più fanno rendere conto dell’emergenza. Nel 2012 sono scese a poco più di 448 mila le compravendite, ben 150 mila in meno rispetto all’anno precedente (-27,5% annuo) e ai livelli di circa trent’anni fa.
E nonostante il calo dei prezzi il settore non accenna a riprendersi, per non parlare delle attività dell’indotto, che hanno registrato cali che, secondo l’associazione Comitas, sono quantificabili tra il 25 e il 30% del fatturato. Sempre secondo Comitas, i responsabili di questo tracollo sono due: il pagamento dell’Imu e l’atteggiamento delle banche, restie a concedere mutui.
Sia così o meno, il trend discendente del mattone italiano era stato anticipato dalla ricerca dell’Ufficio studi Tecnocasa diffuso nei giorni scorsi, che ha confermato come la tassa sulla casa abbia generato non poco disorientamento nei potenziali acquirenti, sia per vacanze sia per investimento, sia semplicemente a scopo abitativo.
Dal 2011 al 2012, secondo Tecnocasa, si è registrata una contrazione delle compravendite residenziali del 25,8% con 444.018 transazioni, ben lontane dai picchi del 2006, ma vicine ai volumi della seconda metà degli anni ’80. Nelle grandi città la contrazione media delle compravendite è stata pari al 22,4%.
Quanto ai prezzi, la distanza tra la capacità di spesa (determinata dalla combinazione di minore capacità di risparmio e riduzione del credito) e le richieste dei venditori, unita alla maggiore offerta di immobili sul mercato hanno determinato... (continua a leggere su Finanza Operativa)

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