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La seduta odierna potrebbe essere caratterizzata dagli stessi toni bassi
visti altrove poichè anche i trader in equity sono sulla soglia dello
stesso nervosismo che da qualche settimana si registra sul comparto
delle materie prime da quando il calo vistoso nei prezzi di rame e
petrolio ha fatto scattare il campanello d’allarme su timori di
diminuzione della domanda, rialzo delle scorte e dubbi sulla crescita.
Questa
mattina i dati sul PMI in Europa dovrebbero mostrare una situazione di
lenta asfissia delle condizioni economiche del Vecchio Continente,
ma
tutti gli occhi sono puntati sulla riunione della Bce tanto che
un’eventuale notizia di non tagliare i tassi dello 0,25 allo 0,50% come
previsto sarabbe davvero una grossa sorpresa. D’altra parte
Draghi non ha più angoli in cui rifugiarsi, stretto com’è tra una moneta unica al rialzo e una Fed ancor più accomodante
(dopo che ieri ha detto di non escludere neppure un incremento
dell’ammontare degli acquisti mensili, altro che uscita anticipata dal
QE!), nonostante ormai sia chiaro anche ai muri che... (
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