Il P/E di Apple stimato per i prossimi tre anni |
Le azioni Apple inoltre, secondo Bloomberg, sono ora più a buon mercato del 94% delle società dello S&P500 se si considera il price/earning. Il rapporto per la società di Cupertino è ora di 9,2, il che la mette alla pari di... (continua a leggere su Finanza Operativa)
Dal punto di vista tecnico il titolo Apple ha intrapreso un trend negativo a partire dallo scorso settembre 2012, quando aveva raggiunto il suo massimo storico a 705 dollari per azione. I prezzi sono scesi senza soluzione di continuità fino al nuovo minimo relativo di venerdì scorso segnato a 385 dollari, una perdita del 45% in soli sei mesi. Questo movimento ha provocato, nell'ultima settimana di gennaio, anche la rottura della trendline primaria che sosteneva la crescita dei prezzi dal marzo del 2009. Il successivo movimento di pullback tecnico ha evidenziato la sensibilità del mercato alle vendite sul livello di prezzo di 480 dollari per azione. Il cedimento dell'importante supporto statico a quota 420 dollari, avvenuto con un incremento nei volumi di negoziazione, ha confermato il trend negativo di medio periodo, che a questo punto potrebbe continuare fino ad una fascia di valori compresa tra 320 e 350 dollari per azione.
Il primo segnale d'inversione rialzista arriverebbe con il ritorno delle quotazioni sopra 435 dollari, e sarebbe da confermare sopra 485. Se invece i corsi dovessero testare l'area 420 dal basso verso l'alto senza riuscire a superarla (classico pullback di ritorno), con la successiva caduta sotto 385, allora si avrebbe una ulteriore conferma dell'attuale trend negativo che potrebbe concludersi solo con il test dell'area 320/350. Operativamente si possono effettuare acquisti sopra 435 dollari con primo obiettivo 485. Incrementare le posizioni sopra quest'ultimo livello con target successivo 520 dollari. In caso di debolezza attendere un arretramento fino a 320/350 dollari e acquistare con obiettivi 385 e poi 420.
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