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Unicredit è inserita dall'estate del 2012 in un trend rialzista di medio periodo che ha riportato i prezzi del titolo molto vicini all'area dei 5,00 euro (max. realizzato 4,88 euro), livelli più che raddoppiati rispetto ai minimi dell'estate scorsa in area 2,25/35. L'accelerazione delle quotazioni, passate da 3,40 euro a 4,88 in meno di due mesi, è stata determinata da una precedente fase di consolidamento e riaccumulo attorno all'area 3,50 nell'autunno del 2012. I prezzi hanno effettuato un breakout verso l'alto di una configurazione triangolare di breve periodo e, dopo un pullback di verifica a 3,40, sono ripartite per andare a sfiorare il target naturale della formazione che sarebbe da collocare poco sopra quota 5,00, proprio in corrispondenza della parte superiore del trend ascendente. L'area dei 5,00 euro rappresenta dunque un ostacolo molto difficile da superare, almeno nel breve orizzonte temporale, considerando anche il forte ipercomprato che sta caratterizzando la curva dei prezzi (ben visibile sullo stocastico lento, che ha già fornito un segnale di vendita). L'impostazione resta positiva nel breve e nel medio periodo, ma nel brevissimo si potrebbe assistere ad una correzione corposa guidata dalle prese di beneficio, che andrebbe ad interessare l'area 4,15/35 in un primo momento e 3,90 in seconda battuta. La positività sarebbe compromessa solo sotto quest'ultimo livello. Se si ha già il titolo in portafoglio lo si può mantenere con obiettivo 5/5,05 euro fissando un take profit secco sotto 4,35 euro. Acquistare o incrementare le posizioni a questi livelli presenterebbe un rapporto risk/reward troppo elevato, quindi per coloro che non hanno il titolo sarebbe più opportuno attendere uno storno in area 3,90/4,00 prima di prendere in considerazione le posizioni lunghe su questo titolo.
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