(Clicca per ingrandire) |
martedì 19 febbraio 2013
Il luccichìo del metallo giallo continua ad affievolirsi.
Per la prima volta dall'agosto del 2012 l'oro si affaccia sotto l'area dei 1600 dollari l'oncia. Strada aperta per il target a 1570 e poi 1530. Possibile però un effimero rimbalzo fino a 1625/45.
Il ribasso che ci attendevamo sull'oro nel breve termine è arrivato con la discesa delle quotazioni sotto l'area 1645/25, movimento che ha provocato un'accelerazione della discesa fino alla soglia psicologica dei 1600 dollari per oncia, con un minimo realizzato a 1598 dollari. Tale livello non veniva interessato dall'estate del 2012 quando il prezzo dell'oro era sceso, in agosto, fino a 1590 dollari l'oncia. Il quadro tecnico era fin troppo chiaro dopo la rottura del supporto dinamico rialzista di medio periodo, come rilevato nell'analisi dello scorso 12 febbraio, movimento che aveva fornito un ulteriore elemento negativo dopo la sequela di massimi relativi decrescenti a partire dallo scorso ottobre 2012. Adesso il quadro è decisamente peggiorato e il trend ribassista viene confermato con possibilità di altri approfondimenti fino a 1570 e poi 1530/50 dollari per oncia. Teniamo conto tuttavia che il prezzo del metallo giallo ha ceduto circa 80 dollari l'oncia in una sola settimana e, di conseguenza, le coperture sulle posizioni corte potrebbero avere la meglio nelle prossime giornate. Possibile dunque un classico rimbalzo tecnico dopo la rottura del supporto, che potrebbe spingersi fino all'area 1625/45 dollari per oncia, fascia di valori dalla quale dovrebbe poi partire una nuova ondata ribassista con i target sopra citati. Lo scenario negativo verrebbe confutato solo con il ritorno dei corsi sopra l'area 1680 che, considerata la dinamica evolutiva del prezzo nelle ultime sei sedute, appare assai improbabile da realizzare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento