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Con l’approvazione del piano di austerity in Grecia, sui mercati soffia una leggera ventata di ottimismo. L’Eurostoxx50 ha tenuto i 2700 punti e si prepara al recupero.
(Analisi e grafico pubblicati sul settimanale Borsa & Finanza di sabato 2 luglio 2011). Con l’acuirsi della crisi greca, dopo il movimento negativo di maggio che aveva riportato l’Eurostoxx50 da 3030 a 2700 punti, sembrava che l’equity europeo fosse destinato ad avvitarsi su se stesso. Invece con il semaforo verde di Atene alle misure di austerity, lo spettro del default è stato momentaneamente scacciato, e i mercati finanziari hanno tirato un sospiro di sollievo trovando la forza per reagire. Sia chiaro: i problemi non sono risolti, ma solo rinviati. Con la fine del mese di giugno terminerà anche la seconda fase del quantitative easing (politica monetaria espansiva) della Fed, che a nostro avviso è stata determinante nel sostenere l’andamento dell’equity. I mercati azionari, in primis quelli americani, saranno dunque chiamati ad un test importante: quello di camminare con le proprie gambe senza le stampelle della Banca Centrale. Facendo una comparazione tra l’indice S&P500 e l’Eurostoxx50 è possibile notare l’enorme divario che permane nelle performance relative da circa un anno a questa parte. L’azionario americano resta infatti in un trend primario positivo, mentre quello europeo delinea una fase neutra dalla quale non riesce ad affrancarsi. Il fallito tentativo di superamento dei 3000 punti, e il successivo cedimento dell’area 2850, da parte dell’Eurostoxx50, hanno decretato il ritorno di questo mercato sotto la media mobile a 200 giorni. Inoltre il trend moderatamente rialzista, in atto dal maggio 2010, si è deteriorato. La fase di stallo è dunque confermata. Tuttavia la tenuta del supporto statico a 2700 punti ha originato un doppio minimo nel mese di giugno che potrebbe essere interpretato come la fine della tendenza negativa di breve termine. Le conferme in questo senso arriverebbero solo sopra 2850 punti. L’ipotesi più probabile per le settimane a venire è quella di un mercato altalenante, che potrebbe muoversi in un range compreso tra i 2700 e i 3000 punti. Dal VIX non giungono particolari campanelli d’allarme: l’indicatore si muove attorno al 23% contro una volatilità storica a 90 giorni pari a circa il 18%. Se l’indice Eurostoxx50 dovesse fallire il ritorno sopra 2850 punti potrebbe nuovamente indebolirsi riproponendo il test a 2700. L’eventuale rottura al ribasso di questo livello porterebbe nuove ondate di vendite almeno fino a quota 2500, con target intermedi a 2630 e 2580 punti. Di cruciale importanza in questo senso saranno le prime due settimane di luglio, quando sarà possibile verificare l’impatto che avrà la fine del quantitative easing sugli indici azionari.
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