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Mediolanum è stata trascinata al ribasso dall'andamento negativo di tutto il comparto bancario, e ha rimandato il breakout dei 4,00 euro per azione. Il titolo si è deprezzato a partire da metà maggio: respinto dalla forte resistenza statica e psicologica dei 4,00 euro, ha ridimensionato le sue quotazioni fino a 3,35 circa (min. realizzato 3,354), spostandosi da una fase rialzista ad una più neutra di breve periodo. Tuttavia l'area compresa tra 3,35 e 3,40 euro rappresenta un solido supporto di natura statica e dinamica, anche nel lungo termine, e potrebbe rappresentare un'ottima occasione per accumulare nuove posizioni rialziste in un'ottica di medio-lungo orizzonte temporale. Il ritorno sopra 3,50 implicherebbe la fine della repentina correzione di brevissimo termine, e riporterebbe le quotazioni verso 3,75/80 euro. Al contrario, il cedimento di 3,30 potrebbe provocare ulteriori vendite con spazio per un altro 10% di ribasso, fino a 3,00 euro. Sul grafico weekly possiamo rilevare il deterioramento della fase di crescita secondo il modello evolutivo parabolico ipotizzato nelle recenti analisi. Inoltre i prezzi non sono riusciti a superare la trendline negativa primaria passante proprio nell'intorno di 4,00 euro. Lo scenario di fondo resta tuttavia neutro con i prezzi intrappolati nella formazione triangolare di lungo termine che ha vertice 3,75. Il supporto dinamico che parte dai minimi di marzo 2009 transita proprio nell'area 3,30/35. Operativamente si possono effettuare acquisti con stop loss sotto 3,30 euro e primi obiettivi a 3,50, poi 3,75/3,80. Speculazioni al ribasso (vendita allo scoperto) sarebbero da preferire sotto 3,30, con target a 3,00 euro.
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