I titoli che a Piazza Affari restano inseriti in un trend primario positivo rimangono davvero pochi, e se anche questi dovessero cedere si aprirebbero spazi di ribasso piuttosto ampi per il Ftse MIB. Facciamo attenzione a Pirelli, ENEL, ENI, Fiat, Saipem e Terna, sei titoli che pesano quasi per il 30% sull'intero listino.
|
(Clicca per ingrandire) |
Pirelli resta inserita in un trend primario positivo che va avanti dal marzo del 2009 senza soluzione di continuità. I prezzi hanno raggiunto e oltrepassato la soglia dei 7,00 euro per azione, e nelle recenti settimane stanno consolidando il precedente rialzo partito a metà marzo. La soglia critica per l'inversione della tendenza primaria è fissata a quota 6,30 euro, e sotto di essa i prezzi potrebbero indebolirsi fino a 5,50 euro. La tenuta dell'area 6,30 sarebbe da interpretare invece come occasione di acquisto per un primo obiettivo a 7,20 euro e uno successivo a 7,70.
|
(Clicca per ingrandire) |
Saipem presenta un trend analogo a quello di Pirelli. Anche questo titolo ha continuato ad apprezzarsi con decisione a partire dal marzo 2009, passando da 11,00 a circa 39,00 euro (realizzato 38,77). Dall'inizio del 2011 i prezzi stanno consolidando attorno a 36,00 euro, in un range compreso tra 33,50 e 38,77. La base del trend primario transita a quota 34,00 circa. Facciamo attenzione al cedimento di questo livello che provocherebbe prese di beneficio sul titolo con possibilità di discesa fino a 31,00 euro. La tenuta dell'area 33,50/34,00 sarebbe invece un'occasione per rientrare con obiettivi a 36,50 e poi 39,00 euro.
|
(Clicca per ingrandire) |
Il trend rialzista di ENEL è più moderato, e il segnale decisivo di continuazione è arrivato lo scorso aprile con il breakout dell'area di resistenza statica collocata a quota 4,35 euro. I prezzi stanno effettuando un fisiologico movimento di pullback tecnico verso questo stesso livello, dopo aver raggiunto un top a quota 4,86 circa. La rottura al ribasso di 4,35 fornirebbe un segnale negativo per il titolo, che tornerebbe in una fase neutra di medio periodo. La tenuta di 4,35 sarebbe invece un segnale di verifica positiva del trend rialzista in atto dall'inizio dell'anno, e di quello primario in essere dal 2009. In questo caso i prezzi potrebbero rivalutarsi fino all'area dei 5,00 euro.
|
(Clicca per ingrandire) |
ENI ha già fornito un segnale negativo nelle scorse settimane, quando ha violato al ribasso il supporto statico a quota 16,50 euro e quello moderatamente rialzista che passava appena sotto e che sosteneva le quotazioni del titolo dal marzo 2009. Lo scenario è adesso neutro nel medio e lungo periodo, con possibilità di ulteriori discese fino al test della successiva area di supporto collocabile a quota 15,00/15,20 euro. L'eventuale cedimento di quest'ultimo livello farebbe scivolare le quotazioni sulla parte bassa del range posta a 14,30/60 euro. Un leggero miglioramento è atteso sopra 16,50, con possibilità di recupero in questo caso fino all'area 17,80/18,00 euro.
|
(Clicca per ingrandire) |
FIAT ha accelerato il trend rialzista di fondo a partire da fine estate 2010, quando in seguito al breakout della forte area di resistenza statica a 5,00 euro i prezzi hanno raggiunto quota 8,18. Lo strappo rialzista è rientrato con il movimento correttivo del primo trimestre dell'anno, che ha riportato i prezzi fin sotto i 6,00 euro, riaggiustandoli nell'area 6,75. Adesso il titolo deve affrontare una resistenza di breve a 7,50, oltre la quale potrebbe rivedere i massimi di inizio anno in zona 8,00/20. Negativo il cedimento di 6,75, che andrebbe a decretare la fine del trend rialzista secondario, e aprirebbe nuovi spazi di ribasso fino a 5,75 e poi 5,40 euro. Anche in questo caso il trend positivo di fondo rimarrebbe comunque intatto. L'inversione della tendenza primaria sarebbe infatti possibile solo sotto quota 5,00.
|
(Clicca per ingrandire) |
Terna è ottimamente inserita in un trend primario rialzista a partire dalla fine del 2008, anche se presenta una volatilità decisamente inferiore rispetto agli altri titoli. Le quotazioni sono passate dai 2,10 euro circa ai 3,45 nell'arco di due anni e mezzo. I prezzi stanno congestionando attorno a quota 3,30 dall'inizio dell'anno, e sembrano destinati alla verifica della base del trend a 3,28. Il cedimento di questo livello sarebbe un primo segnale negativo con possibilità di ribasso fino a 3,20. Quest'ultimo supporto statico è da monitorare con attenzione poichè sotto di esso si avrebbe il primo segnale d'inversione del trend positivo, con possibilità di discesa fino a 3,07 e poi 3,00 euro. La tenuta di 3,28 e il successivo breakout di 3,45, confermato su chiusura settimanale, sarebbero invece chiari segnali di continuazione del trend, con probabile target a 3,80 euro.
Nessun commento:
Posta un commento