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Osservando l'andamento dei principali benchmark mondiali dell'equity nell'arco degli ultimi due mesi, è senza dubbio il Dax che ancora una volta esce meglio dal raffronto tra di essi. La forza relativa del mercato azionario tedesco rispetto a tutti gli altri appare evidente soprattutto nella correzione avvenuta nel mese di maggio, e proseguita fino a giugno inoltrato. La maggior parte degli indici è tornata ad interessare i livelli di minimo relativo già toccati a marzo, in occasione della catastrofe giapponese. Solo il Dax è rimasto ben al di sopra di essi. L'area dei 7000 punti non è mai stata violata al ribasso e il precedente picco di minimo relativo, registrato a marzo poco sotto quota 6500, appare saldamente alle spalle. Nel secondo grafico abbiamo confrontato il Dax con l'indice S&P500 e la sovraperformance degli ultimi due anni e mezzo risulta evidente. Solo in due occasioni i mercati si erano quasi riallineati: nell'aprile del 2010, appena prima del flash crash al Nyse, e nel marzo di quest'anno con la tragedia di Fukushima.
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A partire dal mese di maggio il Dax ha effettuato un movimento correttivo, ma non troppo accentuato, che appare più come un riequilibrio della curva attorno all'area 7300, e quindi un sostanziale consolidamento del precedente rialzo. La base del trend primario non è stata interessata da questo movimento, e transita attualmente a quota 6870 circa. L'equity tedesco è sostanzialmente intrappolato da aprile tra 7000 e 7600 punti, in un range laterale del 9% circa. Il trend di fondo resta saldamente rialzista, mentre nel breve si registra una certa fatica dell'indice a tornare stabilmente sopra quota 7300, un'area sensibile alle vendite. La violazione di questo livello decreterebbe la fine della correzione/consolidamento in atto da maggio, e andrebbe a proiettare questo mercato verso i massimi dell'anno a quota 7600. Sull'eventuale breakout di quest'ultimo livello lo spazio di salita è piuttosto ampio e il target può essere fissato sulla parte superiore del trend primario positivo, a quota 7950/8000 punti. La permanenza sotto quota 7300 andrebbe invece a prolungare la fase laterale per qualche settimana, con possibilità di nuove discese a verifica dell'area di supporto statico/psicologico a 7000 punti. Solo sotto quest'ultimo livello arriverebbero segnali negativi per il breve termine, e in questo caso l'indice potrebbe spingersi alla verifica della base del trend primario a 6870/900 punti. Infine lasciamo parlare da solo il grafico weekly, con i ritracciamenti di Fibonacci (che non mi piacciono particolarmente, ma che a volte possono essere sorprendentemente utili), e con il trend primario positivo in evidenza... Deutschland, Deutschland uber alles...
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