venerdì 2 settembre 2016

L'open interest sulle MibO e la situazione tecnica del Ftse Mib

Osservando il grafico del future sull'indice Ftse Mib in un orizzonte temporale di sei mesi si può individuare agevolmente la tendenza ribassista iniziata dopo il massimo relativo del 14 marzo 2016, segnato a quota 19210 punti. Il derivato ha registrato una serie precisa di massimi decrescenti, e più precisamente a fine aprile, a fine maggio e il 23 giugno (seduta precedente all'esito del referendum Brexit), mentre dal lato dei minimi possiamo rilevare una serie crescente a partire dal 27 giugno, peraltro "sporcata" dal movimento correttivo effettuato tra il 16 e il 19 agosto scorsi. I valori del contratto settembre sono sostanzialmente intrappolati in un range compreso tra i 16300 e i 17000 punti, se escludiamo la veloce escursione fin sotto 16000 avvenuta tra il 2 e il 3 agosto. Questa compressione di volatilità dovrebbe precedere, come di consueto, un movimento direzionale ben preciso che potrebbe arrivare da qui a due settimane. L'area dei 17000 punti è una resistenza davvero pesante oltre la quale i valori non riescono mai a chiudere sul time frame daily: ogni volta che il mercato si affaccia oltre questa soglia statica intervengono puntualmente le vendite a calmierare ogni tentativo di rialzo. Nella seduta di ieri abbiamo registrato un tentativo di breakout che si è infranto con precisione estrema sulla resistenza dinamica ribassista precedentemente individuata, passante per i 17250 punti, e la configurazione scaturita da questo movimento è una classica shooting star (tipica figura ribassista soprattutto se associata a livelli di resistenza tecnici, massimi relativi e situazioni di ipercomprato). Da notare che il movimento in questione ha praticamente chiuso il gap down apertosi proprio in occasione della Brexit, evidenziato nel grafico dall'ellisse color arancio (resta un piccolo intervallo di 20 punti ancora aperto, ma si sa che la perfezione non è di questo mondo). Il paniere italiano (in questo caso il future) resta dunque incastrato tra la fase dinamica ribassista di medio periodo e quella rialzista di breve, che tendono ormai ad incrociarsi da qui alla fine della prossima settimana, oltre che nel rettangolo da manuale già menzionato (16300-17000). 

Cerchiamo di capire come e quando potrà terminare questa fase di stallo e quale direzione potrebbe prendere il mercato azionario italiano da qui a fine mese. A questo proposito ci viene in aiuto il mercato delle opzioni sull'indice Ftse Mib (MibO): con riferimento alla scadenza trimestrale del prossimo 16 settembre 2016, possiamo individuare i punti nevralgici che, con buona probabilità, continueranno ad arginare ogni tentativo di direzionalità più decisa da parte dell'indice di riferimento, e quindi del derivato. Vi propongo due grafici che evidenziano l'open interest sulle opzioni MibO CALL e PUT in scadenza il 16 settembre. Vedete che per quanto riguarda le opzioni di tipo CALL abbiamo una forte concentrazione di contratti aperti sullo strike 18000 (parliamo di 7161 contratti), mentre altri 4642 contratti li troviamo sul livello dei 17500 punti. Per quanto riguarda invece le opzioni di tipo PUT abbiamo una fortissima concentrazione sul livello dei 15000 punti, con 11756 contratti aperti, ma questo livello è decisamente troppo lontano dagli attuali per pensare che possa essere interessato nel giro di due settimane. 

Quindi l'altro livello rilevante più vicino è sui 16500 punti con una concentrazione di 6529 contratti, mentre altri 6522 contratti sono posizionati sui 15500 punti. Ho cercato di rendere questi dati graficamente a confronto con il derivato sul Ftse Mib inserendo i box grigi nella parte destra del grafico iniziale del future: l'area più importante è compresa tra i 16500 e i 17500/18000 punti, mentre il 15500 diventerebbe rilevante in caso di arretramento sotto 16500 punti (ancora meglio 16300), mentre la linea verticale gialla rappresenta la dead line dei contratti stessi, e quindi l'orizzonte temporale del bracket di riferimento. La probabilità più elevata è che l'indice si mantenga tra i 16500 e i 17500 punti da qui a due settimane, e che quindi l'attuale fase di stallo abbia grosse chance di terminare proprio a partire dal 16 settembre. Considerate che tra il livello 17500 e il 18000 abbiamo complessivamente 11803 contratti, e quindi questo costituisce una forte area di resistenza che difficilmente potrà essere oltrepassata prima della scadenza menzionata, proprio perchè gli operatori istituzionali cercheranno di difenderla per evitare che i contratti d'opzione vadano "in the money" (situazione che li costringerebbe a liquidare la differenza tra lo strike e il sottostante, visto che gli operatori istituzionali operano prevalentemente come venditori di opzioni). Verso il basso abbiamo 18278 contratti PUT nell'area 15000/15500 che rappresenta un forte supporto per il mercato azionario italiano, anche a livello tecnico. 

Attenzione! Da precisare che questa è la fotografia alle ore 14,00 di oggi 2 settembre 2016, e che l'open interest è suscettibile di subire delle variazioni. In altre parole gli operatori istituzionali (prevalenti su questo tipo di mercato) potrebbero riposizionarsi su altri strike, e quindi diventa di fondamentale importanza seguire i livelli di open interest in senso dinamico, cioè anche nei prossimi giorni, per rilevare eventuali modifiche del numero dei contratti sui livelli chiave e quindi delle mutate possibilità di salita o discesa dei corsi azionari del sottostante. In sostanza: se su un livello il numero di contratti aperti tende a diminuire drasticamente e ad aumentare su un altro livello, significa che gli istituzionali si stanno riposizionando sulla stessa scadenza a livelli diversi, e che quindi i vecchi livelli potrebbero essere oltrepassati più facilmente.

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